XI Legislatura della repubblica italiana
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00153 presentata da IOTTI LEONILDE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 18 febbraio 1993

La III Commissione, premesso che: i costi umani e sociali della guerra nella ex-Jugoslavia, e in particolare in Bosnia-Erzegovina, sono ormai giunti a livelli altissimi, sia per il numero dei morti che per le ripetute violazioni dei diritti umani (torture, maltrattamenti, e l’infame pratica della “pulizia etnica”) compiuti da tutte le parti in conflitto; gli effetti di tale tragica situazione sono aggravati dalle condizioni climatiche e dai livelli di distruzione ormai raggiunti; cui conseguiranno decine di migliaia di morti per fame, freddo e malattia, anche se si giungesse ad un accordo di pace; nelle ultime settimane sono giunte notizie particolarmente allarmanti sul diffondersi della violenza sessuale, utilizzata anche scientemente come metodo di tortura e di intimidazione verso la popolazione civile di etnia diversa dalla propria, sulla disperata situazione di abbandono e solitudine in cui versano le donne stuprate, su numerosi casi di abbandono e rifiuto dei bambini concepiti a seguito di tali “stupri di guerra”; il Governo italiano ha ripetutamente ribadito, in passato, il proprio impegno sul piano umanitario, dell’assistenza e accoglienza alle popolazioni colpite, secondo le modalita’ definite dalla legge 390; sono state segnalate difficolta’ dei profughi ad ottenere l’accesso in Italia, in particolare nelle procedure burocratiche al momento del passaggio sul territorio Sloveno, impegna il Governo a: presentare entro 15 giorni alla Camera una relazione dettagliata sulla situazione dei profughi finora accolti in Italia e sulle iniziative umanitarie finora effettuate: loro entita’, costi, beneficiari, destinazione geografica, voci di bilancio utilizzate, modalita’ ispettive, tempi; predisporre entro 15 giorni un piano straordinario per l’accoglienza anche temporanea, in Italia, di soggetti in situazioni di particolare rischio: popolazione civile piu’ debole (anziani, malati, bambini) delle zone piu’ colpite dalla guerra e dalle privazioni, in particolare a Sarajevo e in Bosnia-Erzegovina; donne stuprate e loro bambini; internati in campi di detenzione e loro famiglie; obiettori di coscienza e disertori (come previsto dalla legge 390); dare disposizioni precise alle prefetture, alle autorita’ di frontiera e alle nostre ambasciate nei paesi interessati, perche’ vengano accelerate le procedure e sbloccata l’erogazione dei permessi d’ingresso, come previsto dalla legge 390, nonche’ organizzata attivamente l’accoglienza; convocare immediatamente la Conferenza Stato-regioni, per articolare tale piano straordinario di accoglienza; convocare immediatamente il “tavolo di coordinamento” con le organizzazioni umanitarie, sindacali e del volontariato ai fini di potenziare e coordinare meglio l’iniziativa di solidarieta’ gia’ notevolmente diffusa nella societa’ civile; approntare (o sostenere, ove siano gia’ avviati) progetti concreti per: l’invio periodico e continuativo di convogli di aiuti nella citta’ di Sarajevo e in Bosnia-Erzegovina, in accordo e collaborazione con gli organismi delle Nazioni Unite; l’istituzione di centri di accoglienza e assistenza psicologica, medica e sociale per le donne stuprate, gestiti da organizzazioni di donne, Organizzazioni non governative e organizzazioni umanitarie specializzate; procedure facilitate per l’adozione e/o affidamento temporaneo dei bambini concepiti a seguito delle violenze e rifiutati dalle madri; sostegno a esperienze di convivenza interetnica; sostegno al volontariato; emanare direttive univoche a prefetti e enti locali in merito alle condizioni dei profughi gia’ accolti e da accogliersi in Italia, in particolare per garantire: uniformita’ di trattamenti e status giuridico omogeneo; rinnovo dei permessi di soggiorno per tutta la durata del conflitto; diritto allo studio; permessi temporanei di lavoro; assistenza sanitaria. (7-00153)

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